Turismo esperienziale: contorni di un mercato in continua evoluzione

Turismo esperienziale: contorni di un mercato in continua evoluzione

Il mercato del turismo esperienziale è in continua evoluzione: non potremmo esserne più certi oggi, dopo che gli avvenimenti del 2020 ci hanno offerto uno scenario alquanto sfidante.

E la realtà è che le sfide non finiscono qui: il COVID-19, noto anche come Coronavirus, ha posto tutto il settore turistico nella direzione della ricerca di un nuovo equilibrio, equilibrio che saranno proprio gli operatori come te a dover interpretare nel corso dei prossimi mesi. La Bitesp 2020 sarà l’occasione per fare il punto della situazione e mettere le basi per programmare la stagione 2021.

Turismo esperienziale, in continua evoluzione

Il mercato del turismo esperienziale è in continua evoluzione e non è semplice definirne i contorni.

Secondo l’osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano, il mercato del turismo esperienziale ha riscontrato una forte dinamicità negli ultimi anni in particolare per quanto riguarda le attività avvenute a destinazione (attività culturali, sportive, ristorazione, corsi, shopping in loco etc.) e i servizi esperienziali (parcheggi, ingresso ad aree riservate, salta la coda, ecc.).

Un’altra classificazione è quella offerta da Arival, che nel suo ultimo sondaggio Experience Revolution Report ha coinvolto più di 7000 operatori tra fornitori di tour e attività, OTA e attrazioni (circa 1 milione di attività). Nel report, le esperienze sono state raggruppate in tre macro aree, a capo di oltre 130 sottocategorie:

  1. Tour, svolti da tour operator o guide turistiche e/o host
  2. Attrazioni, ad esempio Musei, parchi divertimento, osservatori
  3. Attività, dalle escape room alle spa alle attività all’aria aperta o in acqua

Secondo quanto riportato da Arival, il mercato globale delle esperienze ha raggiunto i 254 miliardi di dollari nel 2019, anno in cui il segmento delle attrazioni ha fatto da motore trainante, seguito dalle attività e infine dai tours. Non abbiamo ancora dati alla mano per il 2020 ma non avremo bisogno di report per constatare il fisiologico calo registrato negli ultimi mesi in tutto il settore turistico. Secondo le stime riportate da Arival, a seguito dell’emergenza Coronavirus, il mercato recupererà i livelli del 2019 nel corso dei prossimi 3 anni, trainato dal mercato domestico.

Turismo esperienziale 2020: tra driver della domanda e offerta attuale

Sappiamo, tuttavia, che il turismo esperienziale è un mercato estremamente variegato e può comprendere attività di ogni tipologia: dalle attività all’aria aperta, alle lezioni di cucina dal vivo alle rievocazioni storiche, alle lezioni insieme all’artigiano.

Questo perché il turismo esperienziale è molto di più della semplice attività svolta in una destinazione: è una forma di vivere immersivo del viaggio, in cui le persone possono fare letteralmente esperienza del paese, la città o luogo divenendo coinvolti attivamente e con un obiettivo specifico, con la sua storia, la comunità locale, la cultura e l’ambiente. Non è un semplice viaggio di riscoperta ma una vera e propria esperienza trasformativa (Vogue), in grado di lasciare un segno emotivo che non si limita a foto e video.

Autenticità, relazione e aspettative sono tre elementi cardine che daranno forma al mercato del turismo esperienziale del 2020, sia dal lato della domanda che dell’offerta di esperienze.

Alla ricerca dell’autenticità – anche nel mercato domestico

La ricerca dell’esperienza “turistica” autentica è una sfida di non poco conto nel 2020 per gli operatori incoming che si trovano a fare i conti con una nuova percezione della destinazione Italia, distinta rispetto al passato e su cui c’è ancora molto lavoro da fare. Questo non significa che non vi sia spazio di manovra: il mercato del turismo esperienzale domestico offre grandi opportunità a chi le sa cogliere.

Non dimentichiamoci che il 60% dei viaggiatori pensa che le esperienze abbiano maggiore valore degli elementi materiali (Booking, 2019) e questa percezione non è cambiata.

In questo frangente, l’identità della destinazione, delle relazioni e dell’esperienza in sé saranno i driver dell’offerta di turismo esperienziale su cui insistere e mantenere nel tempo quale direzione primaria, ben oltre il 2020.

La relazione è sempre al centro

Il visitatore – in quest’ottica il termine “turista” cade in disuso – non è più soddisfatto dalla semplice visita alla località come una sorta di safari moderno: ricerca esperienze che sappiano renderlo protagonista al centro della relazione con la comunità e il territorio. Non è un caso il successo delle esperienze lanciate da Airbnb, ad esempio, che fanno perno proprio su questo elemento.

Aumentano le aspettative

La creazione del prodotto esperienziale porta con sé una conseguente necessità di cambiamento nella gestione delle aspettative del cliente che devono essere modulate ad hoc, con il giusto compromesso tra politiche di prodotto, di customer service e marketing. In questo frangente, gli operatori che offrono prodotti legati al turismo esperienziale avranno l’obbligo e il dovere di evitare di trovarsi nella spiacevole situazione in cui non si riesce a incontrare le aspettative del cliente.

Il turismo esperienziale riparte già nel 2020

In BITESP crediamo che le sfide che ci hanno coinvolto quest’anno debbano essere colte come opportunità. Per questo abbiamo stretto una partnership con XeniaPro.com, agenzia di web marketing turistico, allo scopo di creare un programma di appuntamenti online prima della fiera, interamente dedicati a introdurre strategie e strumenti per aiutarti a creare una strategia di prodotto e di promozione dedicata alle tue esperienze.

Nel corso dei prossimi mesi parleremo di:

  • Mercato del Turismo esperienziale, tra trend e dati di mercato
  • Storytelling
  • Destination Marketing
  • Marketing turistico territoriale
  • Come ottimizzare la propria presenza alla fiera

Rimani sintonizzato con noi per saperne di più: presto online il programma completo.

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